Io e te non ci vedremo mai più.
Il fato mi ha concesso una sola opportunità ma l’alcol ha reso tutto più
veloce. Mi sei scivolata tra le dita e ora il tuo volto è già un’ombra.
L’occasione mi mostra da lontano il dito medio e la seconda chance non è
pervenuta. Le stelle sono disallineate, si odiano tra loro. Nato sotto il
segno del vuoto, sono destinato a sprecare ogni tiro dal dischetto. Ci provo
a forzare gli eventi, a cercare le possibilità. Ma ci sono forze più grandi di
te e di me. Gli spiriti possono deformare i cammini. I nostri sono paralleli,
non ci sarà nessun incrocio.
Ma smettila. Non dipende da te. Dipende da me.
Credi basti la tua volontà a riportarci faccia a faccia? No, fanciulla.
L’universo si sfrega le mani e combina le molecole per far sì che i desideri
vengano soppressi dalle circostanze sfortunate. Sì, ho detto Sfortuna. La
sorella nera della dea bendata, con occhi di lince e la lingua biforcuta.
Non dovresti scherzare su queste cose. Un po’ perché non ci credo, un po’
perché ci credo.
Brava donna, credici! Prega insieme a me gli dei pagani, danzando intorno
ai loro feticci. Passiamo insieme sotto le scale calpestando mattonelle
rotte. Lanciamo specchi contro i gatti neri e rovesciamo il sale a tavola,
sperando che nella loro ira essi decidano di rompere le regole che loro
stessi hanno creato. Lasciamo che la superstizione superi il desiderio.
Offriamoci come bambole voodoo e lanciamo anatemi contro le
costellazioni dei nostri segni zodiacali.
Facendo così, forse il corso degli eventi verrà riscritto e finalmente potrò
stritolarti in un nuovo abbraccio. Io, povero mentecatto che rimane lucido
solo nei momenti più inutili.
Mister F
Mister F
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