E' un bel po' che non ci sentiamo. E' passato poco più di un anno dall'ultima volta. Vi sono mancato? Manco per il cazzo, lo so. Vi capisco. Non ci rimango male, tranquilli. Manco io sentirei la mia mancanza.
Mi sono preso una specie di anno sabbatico. Me ne sono stato sul mio camion, in giro per i cazzi miei. Ho ascoltato Radio Sabotag, ho letto i suoi post, e ho visto questa cloaca di mondo tentare in ogni modo di andare a puttane.
Pensavo di non tornare più, sapete? Alla fin fine - mi dicevo - il mondo è diventato uno schifo di posto, pieno di gente incazzata e invidiosa, pronta a dare addosso a chiunque anche per i motivi più futili. Mese dopo mese, vi vedevo festeggiare perché i disperati venivano lasciati a bordo di navi nel Mediterraneo o perché i bambini messicani venivano separati dai loro genitori. Vi ho visto votare Salvini, Orban, perfino quella latrina fascista di Bolsonaro. Vi ho visto augurare la morte ai gay, legittimare femminicidi e violenze d'ogni genere. Vi ho visto tifare per Israele che bombardava i palestinesi. Vi ho visto diventare esperti immunologi, terrapiattisti, difensori della famiglia tradizionale.
In poche parole, vi ho visto fare pena. Voglio essere sincero: se avessi beccato sulla mia strada uno di voi e avessi avuto la certezza di non essere visto da qualche testimone oculare, lo avrei buttato sotto col mio camion. Fanculo.
In poche parole, vi ho visto fare pena. Voglio essere sincero: se avessi beccato sulla mia strada uno di voi e avessi avuto la certezza di non essere visto da qualche testimone oculare, lo avrei buttato sotto col mio camion. Fanculo.
Poi però mi avete sorpreso. Alcuni di voi - prima pochi, poi sempre di più - hanno cominciato a reagire. Piccole reazioni, minuscole indignazioni, insignificanti incazzature. Eppure ho visto una inversione di tendenza. Adesso c'è qualcuno di voi che manifesta una flebile volontà di tirarsi fuori dalla merda razzista, sessista, omofoba e violenta che pare essere maggioranza. Alla fine, forse, non sono maggioranza, ma soltanto più rumorosi. C'è da capirli: sono dei repressi di merda, ridotti da decenni a stare nelle fogne senza possibilità di poter scorreggiare i loro pensieri. Ora ci sono i social e c'è l'impunità della rete, quindi possono aprire tutti gli account farlocchi che vogliono e vomitare il loro odio senza rischiare (quasi) nulla.
Se però capita di trovarseli davanti, in merda e ossa, uno contro uno, tornano ad abbassare lo sguardo. Perché quando non hanno il numero dalla loro parte, quando non hanno il branco che li spalleggia, tornano pecore. Anzi, merde di pecore. Li vedi con i loro tombini sulle spalle, pronti a tornare nelle fogne. E ti fanno quasi pena.
Ma chi guida lo sa: i tombini scoperchiati sono pericolosi. Se ci vai con le ruote dentro, spacchi tutto.
Allora ho deciso di tornare. Di darvi una mano a richiudere i tombini. Lo faccio per me, per voi, e per il mio tir.
On the road again.
Jack Writhe
Nessun commento:
Posta un commento