Lo conosci l'uomo nero? Vive sul muro, negli angoli tra due pareti. Quando le luci si spengono e i bambini smettono di avere paura, quando dormono tutti, anche quelli che di notte stanno svegli, allora lui arriva. È un gatto o un cinghiale, non importa, forse una testa con le corna e gli occhi da capra. Lui ti vede anche quando hai smesso di fissare il soffitto e ti tira i capelli, vuole le anime inquiete. Tu hai l'anima inquieta? Al Voodooman non si dicono bugie. Solo una gran luce può fermarlo, e non è la luce che hai sul comodino. Non basta accendere il monitor del telefono. Nemmeno l'accendino per fumare. Lui aspetta che sia di nuovo buio, è paziente, le sue ombre non hanno fretta. Ma tu non seguirlo mai, lo so che porta cose facili. Il diloggun dice che qualcuno ti protegge e vuole parlare con te, fermati. Aspetta. Ascolta la sua voce che viene da lontano. Ha fatto una strada lunghissima per dirti cosa fare. Il sangue non sbaglia mai, sa sempre la verità. Guardaci dentro. La luna stanotte è rimasta al sicuro, le ombre hanno fame e il cielo è finito. Ho portato un fiume di acqua nella pancia, vieni. Vieni dentro. Anche se le tue mani sono terra e boschi pieni di alberi, e i segni ci indicano strade diverse, il biague ci perdona. Dice: trovatevi, mangiate nello stesso piatto. E le anime vecchie vi porteranno i sogni per togliere l'invidia da sotto ai vostri letti. Non perdere i capelli, dice all'orecchio la voce che conosci. Attento a non dare qualcosa di tuo a mani che non hai toccato. Guarda negli occhi, gli occhi lo sanno.
Cosa vedi?
L'uomo nero usa il buio per confondere le idee, allontana, separa, mette montagne tra me e te. Ma tu non credergli mai. Ha fame, cerca anima in guerra. Lacrime, lacrime, ay! Con le braccia da cacciatore butta giù il muro, ogni pezzo, e non guardare le lancette. Il tempo non esiste. Nelle mie conchiglie c'è acqua, senti? Metti l'orecchio qui. Spegni la luce perché la conchiglia ti salva, ti tiene le spalle mentre pensi.
Dormono. Tutti dormono, anche quelli che dormono dopo degli altri. Le mani mi tirano i capelli, dicono Vieni con noi. Ti rivelo un segreto, dicono. E il sonno viene a prendermi, mi porta via dalle ombre sul muro, mi da i sogni e le risposte. O le domande. O le verità indicibili. Brava, adesso chiudi gli occhi. Non puoi parlare nei giorni del sangue ma ascolta, la strada è già segnata, vieni a metterci i piedi.
Il cane abbaia alla maschera di legno, gli occhi vuoti da dentro lo guardano, anche lui sente il richiamo. Fa paura, sì. Ma non sono qui per te.
Chicana
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