Ti svegli a fatica, perché il sonno non vuole cedere il passo. Non vuole abdicare, quello stronzo. Aneli le coperte...eppure devi andare. Non sai nemmeno perché, forse, ma devi andare. A scuola o al lavoro, avrai sempre un luogo dove andare ogni mattina.
La vita è un giorno.
Una alternanza tra pranzi frugali e cene corpose. A meno che tu non stia a dieta, e allora devi mantenerti leggero anche a cena. A dieta, perché le analisi non sono uscite tanto buone, oppure perché devi entrare in quel maledettissimo jeans "Cavalli" che ti è costato tanti soldi. Tante ore di sfruttamento. Tante teste abbassate. Tanti sguardi rivolti altrove.
C'era un altro jeans, identico al tuo Cavalli. Costava un decimo dei tuoi soldi e un centesimo dei tuoi sacrifici. Tu, però, non volevi un jeans. Volevi un Cavalli...
La vita è un giorno.
Tantissimo tempo passato dietro ad una scrivania o in auto nel traffico. C'è sempre traffico, ogni giorno. Nella vita c'è sempre traffico. Eppure ci sentiamo sempre dannatamente soli.
Pochissimo tempo da dedicare a giocare coi tuoi figli, a far l'amore con tua moglie, a bere birra con un amico, a suonare un lento blues di tante strade fa. Le gioie del giorno sono poche e brevi. Per questo andrebbero respirate come il più delizioso dei profumi. Assaporate come il più succulento tra i piatti. Tracannate come la birra ghiacciata che scivola dalle pendici della tua gola fino alla foce del tuo stomaco.
La vita è un giorno.
Un solo, fottutissimo, irripetibile giorno.
Va onorato, non solo vissuto.
Prima che sia andato via.
Va onorato, non solo vissuto.
Prima che sia andato via.
Jack Writhe
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