Non mi sono mai accontentato. Non è da me rimanere su questo puntino azzurro, perso nell'immensità dello spazio.
E' per questo che ho viaggiato. Ho attraversato miliardi di chilometri, sentito la brezza chimica delle stelle sfiorarmi gli zigomi. Ho goduto del caldo lussurioso di Venere. Ho innalzato castelli e scavato pozzi nella terra rossa di Marte. Ho graffiato il manto verde dell'Aurora Boreale, creando striature azzurre e viola. Ho saltato di asteroide in asteroide, ho fatto il miglior tempo sugli anelli di Saturno. Ho messo a segno triple da standing ovation, insaccando le lune di Giove nell'immensa rete nebulosa del Granchio.
Ho sbaragliato i confini del sistema solare, percorrendo la Via Lattea contromano. Ho indossato la cintura di Orione e, cavalcando il furioso Pegaso, ho esplorato la tana dell'Orsa Maggiore. Ho ingannato lo spazio e il tempo, sorpassando la luce sulla corsia di emergenza. Con il dito medio alzato. Ho raccolto il fiato di tutte le correnti interstellari ed ho urlato in un buco nero, spingendo l'eco della mia voce negli universi paralleli.
Ho capovolto le galassie con lo schiaffo della gravità, facendole roteare come eliche brillanti. Ho goduto del terrore infinito che domina le strisce di vuoto che intercorrono tra i corpi celesti. Ho assaporato il silenzio assoluto, quello che ti entra nel cervello e spalanca le porte della conoscenza.
Per un impercettibile e infinito attimo, io ho visto tutto.
Tutto.
Infine, danzando nelle tempeste solari, sono tornato a casa. Giusto il tempo di riposarmi un po’ e prepararmi per il prossimo viaggio.
Mister F
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