Italiana?

"Bruna sono ma bella,
o figlie di Gerusalemme,
come le tende di Kedar,
come i padiglioni di Salma.
[...]"
Mio nonno è morto, dio lo benedica. Era un turco figlio di puttana, uno di quelli che ha mollato tutto. Ci sapeva fare, era un genio dei numeri, faceva l'ingegnere quando ancora gli uomini facevano i colonnelli o i contadini, e di macchine non ce ne erano. Lui aveva studiato, vai a sapere come. Era un cazzo di laureato quando la gente ancora moriva di febbre. Insomma, non so come è venuto in Italia e ha rubato il lavoro, una donna - e che donna, mia nonna aveva degli occhi azzurri che sembrava una dea nordica. Li vedi insieme? Che cazzo di coppia, diceva la gente. Un turco con la faccia da turco e una italiana con la faccia da norvegese. Io mio nonno non l'ho conosciuto. È morto come muoiono i cani, senza sapere perché, da solo. Ho visto solo qualche foto ma stai sicuro che ho la stessa faccia. I numeri invece no, non li capisco. Ah non lo sapevi? Non dico mai che mio nonno era turco, chi lo conosce. Non so neanche come si chiamava. Però porto la sua faccia nel mondo. 
"Come sei bella, amica mia, come sei bella!
Gli occhi tuoi sono colombe, dietro il tuo velo.
Le tue chiome sono un gregge di capre,
che scendono dalle pendici del Gàlaad.
I tuoi denti come un gregge di pecore tosate,
che risalgono dal bagno;
tutte procedono appaiate, e nessuna è senza compagna.
Come un nastro di porpora le tue labbra
[...]" 
Un giorno mia nonna si è svegliata e mio nonno no. Succede. Non le ho mai chiesto se lo amasse, sono una che parla poco. Non mi ha mai parlato di lui anche perché ero troppo piccola e lei già così vecchia, con quegli occhi azzurri che vatteli a pesca. Chi lo sa quelli con gli occhi così chiari dove nascondono i segreti. Non lo so, hai visto che occhi da turca i miei? Sono tutti un segreto, non c'è uno spazio libero per dire la verità. Fammi una domanda, una qualsiasi - dai. Anche mio nonno aveva gli occhi da bugiardo, davvero. Una faccia che non ci avresti scommesso un soldo. E invece, cinque figli. Una moglie con i capelli biondi e la faccia nordica che voleva studiare, sì anche lei era istruita. Non se ne vedevano tanti come loro, a quell'epoca. Che coppia, diceva la gente. Un turco e un'italiana con gli occhi azzurri. Il gene di mio nonno è arrivato fino a me e io l'ho sprecato con un figlio biondo. Che vuoi che ti dica, non ci si può contare sulle mezzosangue. Non siamo fedeli a nessuna bandiera, e a nessuna persona. Diciamo Sì sì, con gli occhi bugiardi. 
"L'odore dei tuoi profumi sorpassa tutti gli aromi.
Le tue labbra stillano miele vergine, o sposa,
c'è miele e latte sotto la tua lingua
e il profumo delle tue vesti
è come il profumo del Libano [...]". 
Che poi in Turchia non ci sono nemmeno mai stata. La gente del paese dove vivevo diceva Come sei esotica. Che capelli esotici, che piedi esotici. Sprichst du deutsch? Ho imparato tante lingue e in nessuna città sono stata a casa, è uno schifo. Sono un cane che si morde la coda all'infinito. Anche mio nonno, dalla Turchia e i piedi stanchi e sporchi, a cercare chissà che. Quando si è fermato è morto. Succede sempre così. Per questo, lasciami girare in cerchio. 
"Tu sei bella, amica mia, come Tirza, leggiadra come Gerusalemme, terribile come schiere a vessilli spiegati. Distogli da me i tuoi occhi: il loro sguardo mi turba. Le curve dei tuoi fianchi sono come monili, opera di mani d'artista. Il tuo ombelico è una coppa rotonda che non manca mai di vino drogato. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato da gigli. I tuoi seni come due cerbiatti, gemelli di gazzella. Il tuo collo come una torre d'avorio; il tuo naso come la torre del Libano che fa la guardia verso Damasco. [...]". 
Gli occhi neri sono pericolosi, sembrano qualcosa ma possono essere altro. Tipo me, che sono italiana ma in fondo no. Sono una mezzosangue, bugiarda, è un fatto genetico. Mica altro. Mi piace l'aria umida di New Orleans e i tamales di Tijuana, ho mangiato nei piatti di Tunisi e bevuto l'acqua al cloro di San Francisco ma non sono mai arrivata a casa - è genetico. Mia madre dice così. È colpa di mio nonno, perché era turco. Sai, una di quelle cose che ricadono di padre in figlio per sette generazioni. Mi pare reciti così. Volevo avere gli occhi azzurri, per non aver posto dove nasconderci le cose solo che non sono stata capace.

Chicana


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