The Clock

L'orologio non va a tempo con la strada. Continua a girare monotono. Mai un guizzo, una curiosità da esaudire, un viaggio da immaginare. Mai una canna da fumare. L'orologio non si sballa mai. Quando succede, smette di funzionare. Si rompe. Non serve più a niente. Va buttato.
Le persone sono come orologi. Non per me, forse nemmeno per te, ma per quello che sta in cabina di regia. Quello che lo stralunato Jack Black di School of Rock chiamava "Il Potente". Per il Potente noi siamo orologi. Ingranaggi. Spartiti senza diesis e bemolle. Funzioniamo solo se monotoni. Se facciamo sempre la stessa cosa. Se pensiamo sempre la stessa cosa. Se compriamo, consumiamo e caghiamo sempre la stessa cosa. Appena allentiamo un po' la presa e decidiamo di far durare un minuto più di sessanta secondi, appena alziamo la testa (ehm, le lancette), smettiamo di essere funzionanti. E funzionali. Ci rompiamo. Non serviamo più a niente. Siamo da buttare.

Non so tu, ma io mi sono rotto i coglioni di essere un orologio funzionante. Le lancette sono mie e le gestisco io. Femminismo applicato agli orologi? No, cazzo, molto di più. Libertà? Ma de che. Alcuni pensano che la libertà sia smettere di essere orologi. Vogliono diventare cigni, o vento, o altre cazzate del genere. Gli chiedi Fammi un esempio di libertà!, e quelli ti rispondono Il volo di un'aquila.
Puttanate. La libertà non è un'aquila che vola e va dove cazzo vuole andare. La libertà, l'unica vera libertà possibile, è quella di smettere di funzionare. Continuare ad essere orologi, ma contare i minuti, i secondi, come cazzo ci pare.
La libertà che un essere umano deve conquistare e difendere è quella di decidere che l'istante di un bacio possa durare una vita intera.
E fanculo se al Potente non sta bene.


Jack Writhe


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